ABUBU-THE UNIVERSAL DELUGE IN THE MESOPOTAMIAN WORLD
The two widest and most well known descriptions of universal deluge in the Mesopotamian world are contained in the eleventh chapter of the epic of Gilgamesh and the epic of Atrahasis. The editing by George Smith of the epic of Gilgamesh in 1872 and the epic of Atrahasis a year later gave rise to reflections and analyses of the deluge. The epic of Atrahasis is the description of the deluge: wanted by Enlil to decimate the first immortal populations which overpopulated the world. The reason for this massacre is the incessant “noise” of the first creation of the Gods, because still the man did not know death. In the poem is Adad who is told to initialize a flood; the abundant water that he gives off in the myth will make sure “the brother does not see his brother, the father does not find his son” and all will perish except the protagonist and his family. In the epic of Gilgamesh, the same Atrahasis, here called Utanapishtim, resumed the story with all his events. Another version of this myth is given by Berossus, the Babylonian scholar to 300 B.C. The original work is lost, we have received only quoted passages from other authors. The first source is Alessandro Polyhistor (grammarian of I B.C.), who tells of the adventure of Xisouthros (translation of the Sumerian protagonist of the flood, Ziusudra) helped by the god Cronos. The second, however, is given by Abideno. The concept of the flood in the Mesopotamian mythology changes according to the myth that is referenced and the period in which it was written. In some versions, the flood does not appear as punishment for a crime, as in the Epic of Erra; In this myth the abubu is caused by removal of the God Marduk and the desire to destroy the God Erra. The prestige of Enlil, and his city, Nippur, grew until 1700 BC, when they were supplanted by Babylon and his God Marduk. This myth has been written, after this change political and ideological; then Marduk is the one ordering the universe and his departure brings an imbalance within the world.
OTHER MYTHS OF FLOOD
The motive of a first perfect humanity being wiped out by a flood is a common theme in the world. In fact there are more than 300 myths concerning this issue, going from Asia (old and new) to Australia, from New Guinea to Malaysia, reaching to the south and north America. In the West, the story of the flood as a divine weapon is known through the story of Noah, though versions of the flood were already known in ancient Greece through the myth of Deucalion and Pyrrha. The similitude of the different myths talking about the deluge and related issues are a lot; a flood as a destructive act which permits the recreation of humanity and as a form of punishment and revenge, the repopulation after the flood, how human and animals work together for salvation and repopulation and finally the water seen as an image of fertility; there are endless variations which depend on different social contests. The multiplicity of this myths talking about the deluge brought a lot of scientist to hypothesize the historicity of this event while others believe that it is not a legend but a combination of traditions which can’t been explained neither from a real catastrophe nor from single tradition because of the numerous variations. Therefore we can’t attest nor negate the truth, we can only say that the deluge as a myth expresses the ideology of a society, defining the elements and tensions which form a society, and justifying rules and traditions.
ABUBU – IL DILUVIO UNIVERSALE NEL MONDO MESOPOTAMICO
Le due descrizioni più ampie e note del diluvio nel mondo mesopotamico sono quelle contenute nell’undicesimo capitolo dell’epopea di Gilgamesh e nel poema dell’Atrahasis. L’identificazione e edizione dell’epopea di Gilgamesh da parte di George Smith nel 1872 e dell’Atrahasis nell’anno successivo diede inizio a una serie di riflessioni e la relativa nascita di un’analisi comparativa sul diluvio. L’epopea dell’Atrahasis è la descrizione stessa del diluvio (abubu in accadico): voluto da Enlil per decimare una prima umanità immortale che sovrappopola il mondo. Il motivo di questa strage è l’incessante “rumore” della prima creazione degli Dei, in quanto ancora l’uomo non conosceva la morte. Nel poema è Adad che viene incaricato per dare vita ad un’alluvione; l’abbondante acqua che egli sprigiona nel mito farà in modo che “il fratello non veda il fratello, il padre non trova il figlio” e tutti periranno tranne il protagonista superstite che dà nome al poema e la sua famiglia. Il racconto è ripreso nell’epopea di Gilgamesh dove è lo stesso Atrahasis, qui chiamato Utanapishtim, a riassumere gli eventi. Un’altra versione di questo mito è data da Berosso, letterato babilonese del 300 a. C. L’opera originale è perduta, ci sono pervenuti solo brani citati da altri autori. La prima fonte è di Alessandro Polistore (grammatico del I a. C.) che narra dell’avventura di Xisouthros (traduzione del protagonista sumerico del diluvio, Ziusudra) aiutato dal dio Cronos. La seconda, invece, ci viene data da Abideno. Il concetto del diluvio nella mitologia mesopotamica cambia in base al mito a cui fa riferimento e il periodo in cui è stato scritto. In alcune versioni, il diluvio non appare come punizione per qualche reato, come nell’Epoepa di Erra; in questo mito l’abubu è causato dall’allontanamento del Dio Marduk e dal desiderio di distruzione del Dio Erra. Il prestigio di Enlil, e della sua città, Nippur, crebbero fino al 1700 a.C., quando vennero soppiantati da Babilonia e dal suo Dio Marduk. Tale mito è stato scritto infatti dopo questo cambiamento politico ed ideologico; quindi è Marduk l’ordinatore dell’universo e il suo allontanamento porta uno squilibrio all’interno del mondo.
ALTRI MITI DEL DILUVIO
Il motivo di una prima umanità perfetta che viene annientata da un diluvio è un tema diffuso al mondo. Infatti sono più di 300 i miti concernenti tale tema, andando dall’ Asia (antico e moderno) all’Australia, dalla Nuova Guinea alla Malesia giungendo fino al sud e nord America. In Occidente il racconto dell’alluvione come arma divina è conosciuto attraverso la storia di Noè, anche se, versioni sul diluvio erano già conosciute nell’antica Grecia attraverso il mito di Deucalione e Pirra. Le somiglianze tra le diverse tradizioni dei miti trattanti il diluvio e temi comuni sono molte: il diluvio come atto distruttivo totale che permette la ri-creazione dell’umanità e come forma di punizione o di vendetta, il ripopolamento dopo il diluvio, la collaborazione tra uomini e animali come fine di salvezza e ripopolamento infine l’acqua vista come immagine di fertilità, vi sono numerose variazioni che dipendono dal diverso contesto sociale. La molteplicità di questi miti riguardanti il diluvio ha portato alcuni studiosi ad ipotizzare la storicità dell’evento mentre altri affermano che non vi è una leggenda sul diluvio ma un insieme di tradizioni che non possono essere spiegate né da una sola catastrofe realmente avvenuta né da un’unica tradizione diffusa nel tempo a causa delle numerose variazioni. Dunque non potendo affermare nè negare la sua veridicità possiamo solo dire che il diluvio in quanto mito ha come fine esprimere l’ideologia sotto la quale una società vive, ovvero determina gli elementi e le tensioni che formano una società, giustifica le regole e le pratiche tradizionali.